  
		 
		 
		 
		Graepel Italiana SpA      | 
			 
			
		
		
		 
		Lamiere forate - Caratteristiche tecniche 
		 
		Forme dei fori 
		 
		Le più semplice forme dei fori sono quella tonda, quella quadrata e 
		quella triangolare (equilatera). Mentre il foro triangolare viene 
		richiesto molto raramente per scopi specifici, i fori tondi e quadrati 
		sono in assoluto i più richiesti. Da questi sono pure derivati il foro 
		oblungo (asola) ed il foro rettangolare (a spigoli vivi).
			
				  | 
				  | 
				  | 
				  | 
			 
			
				| tondo | 
				quadro | 
				oblungo | 
				rettangolare | 
			 
		 
		 
		Oltre a questi fori ve ne sono molti  altri di forma particolare, per 
		esempio: 
	
		  | 
		  | 
		  | 
		  | 
		  | 
		  | 
	 
	
		| esagonale | 
		quadrato a spigoli arrotondati | 
		romboidale | 
		triangolare | 
		a stella | 
		a chiave | 
	 
 
		 
		Questi ultimi trovano applicazione per usi specifici, mentre quelli 
		descritti più sopra corrispondono ad oltre l'80% della produzione, 
		trovando utilizzo nei più svariati settori. 
		 
		Non sempre si vuole che il perimetro del foro sia nello stesso piano 
		della superficie della lamiera. Talvolta si provvede a deformare in modo 
		omogeneo tutto il contorno del foro o verso l'alto o verso il basso 
		rispetto al piano della lamiera. 
		Un siffatto foro è chiamato svasato. 
		Mentre normalmente tutti i fori di una lamiera sono svasati o verso 
		l'alto o verso il basso, Graepel ha sviluppato il metodo di combinare i 
		due sensi di svasatura in una sola lamiera. 
		 
		 
		Forme dei fori 
		 
		Il foro tondo viene determinato dalla misura del suo diametro "d", 
		mentre per il foro quadrato si indica la misura del lato "a". Sono 
		possibili diametri "d" e lati "a" fino a 120 mm.
	
		
		  | 
		
		  | 
		
		La norma DIN 24042 
		consente un raggio dello spigolo del foro quadrato di 
		r max = 0,15 a | 
		
		  | 
	 
 
		 
		I fori oblunghi e rettangolari sono definiti dalle misure della loro 
larghezza "a" e dalla lunghezza "l" che possono raggiungere valori massimi di 
"a" = 120 mm e "l" = 200 mm e più.
		 
		Il foro ottenuto mediante punzonatura si divide in tre zone: in alto la zona 
di deformazione, poi la zona di tranciatura seguita infine dalla zona di 
rottura. 
La misura del foro viene rilevata nella zona di tranciatura. 
Nella normale esecuzione di una lamiera forata, la sezione dei fori è 
leggermente conica nella zona di rottura. 
É importante che il rapporto tra il nervo "n" e lo spessore della lamiera non 
scenda mai sotto 1. Diversamente è possibile la rottura dei nervi tra i fori. 
	
		
		  | 
		B = Zona di tranciatura 
		C = Zona di rottura 
		E = Bava 
		S = Spessore | 
	 
 
		 
		 
		Passo (interasse) e nervo 
		 
		Il passo o interasse corrisponde alla distanza tra i centri di due fori adiacenti 
		Il nervo identifica la minor zona piena tra due fori 
		vicini.
			
				
				  | 
				
				  | 
				
				  | 
				
				  | 
			 
			
				p = d + n 
				(passo = diametro + nervo) | 
				p = a + n 
				(passo = lato + nervo. | 
				p1 = a + n1         
				p2 = l + n2         
				n1 = p1- a         
				n2 = p2 - l | 
			 
			
				|   | 
				La definizione del passo 
				"p" nel caso del foro quadro alternato è diversa rispetto al 
				foro tondo alternato in quanto la misurazione è fatta parallela 
				al lato "a". 
				Nella pratica, parlando di fori quadri è molto usato il termine 
				"nervo" e questo anche per distinguerlo dal foro tondo. | 
				p1 = distanza tra i 
				centri di due fori vicini misurata fra i loro assi longitudinali 
				(passo laterale) 
				p2 = distanza tra i centri di due fori vicini 
				misurata fra i loro assi longitudinali (passo longitudinale) 
				n1 = minor zona piena tra i fianchi di due fori 
				vicini (nervo laterale) 
				n2 = minor zona piena tra le teste di due fori vicini 
				(nervo longitudinale) | 
			 
 
		 
		 
		Inizio e fine zona forata 
		 
La zona forata si misura tra le circonferenze ovvero i lati esterni dei fori 
della prima ed ultima fila di fori. 
Per motivi tecnici di costruzion degli stampi, la distanza tra i punzoni è generalmente doppia o tripla rispetto al passo di perforazione.
		  Pertanto solo dopo il secondo, e talvolta dopo il terzo colpo, si ottiene il completamento del disegno di perforazione. 
Così anche la fine della zona forata si presenta incompleta.  Questo inizio 
di perforazione è chiamato "doppio" ovvero "triplo salto iniziale". 
Con le moderne presse perforatrici a Controllo Numerico è quasi sempre possibile 
eliminare tali salti iniziali. E' importante che ciò venga specificato sin dalla 
richiesta. 
Molti stampi oggi lavorano con avanzmaneto doppio per limitare i tempi e costi 
di produzione. Purtroppo non tutti questi stampi consentono di ottenere inizio e 
fine perforazione regolari. 
Spesso il cliente rinuncia a tale esigenza estetica per contenere i costi della 
lamiera forata. 
Il sistema del doppio o triplo salto iniziale vale non solo per i fori tondi ma 
anche per tutti gli altri tipi di perforazione.
		 
		 
		
		
		 
		 
		Bordi, zone piene e relativa misurazione 
		 
		Uno dei grandi pregi della lamiera forata è poter 
		avere dei bordi e delle zone piene. Nella norma, i due lati lunghi delle 
		lamiere forate fino a 4 mm di spessore presentano piccoli bordi non 
		forati, mentre gli altri due lati ne sono sprovvisti. A partire da 5 mm 
		di spessore lo standard prevede invece bordi pieni perimetrali. 
		I bordi pieni possono essere eliminati mediante il taglio a cesoia. E' 
		inoltre possibile rispettare delle zone piene anche in posizioni 
		diverse, e specialmente con le presse a passata multipla, esiste la 
		massima libertà di scelta della forma e della posizione di zone senza 
		perforazione. 
		La misurazione dei bordi va effettuata non dal centro del foro ma dal 
		suo bordo al lato esterno della lamiera.
		 
		 
		 
		 
		Bave di tranciatura e di taglio 
		 
Come ogni altro sistema di tranciatura, così anche la perforazione causa bave di 
tranciatura sul lato di uscita del punzone. La quantità di bava dipende da vari 
fattori quali per esempio il tipo di materiale, l'affilatura dello stampo, il 
gioco tra punzone e matrice, etc. Da tener presente che su tutto il perimetro 
della lamiera esistono le bave di taglio dovute alla rifilatura o cesoiatura. 
Queste bave sono spesso rivolte in senso opposto fra di loro e a quella di 
perforazione. 
Importante: salvo diversi accordi, nei disegni viene rappresentato il lato 
d'entrata dei punzoni. 
		 
		 
		Vuoto su pieno
  
		Il rapporto tra il vuoto ed il 
pieno, facilmente calcolabile con le formule più avanti esposte, è espresso in 
percentuale della totale superficie forate, cioè non tiene conto di bordi e zone 
piene. 
		 
		 
		La spianatura delle lamiere forate 
		 
		La 
perforazione causa tensioni nella lamiera, deformandola. E' necessaria quindi la 
successiva spianatura con apposite spianatrici multicilindriche. 
In caso di lamiere grandi, ampie superfici piene, bordi larghi o disuguali tra 
loro, materiali molto duri o con perforazioni "difficili", la tensione può 
essere tale da compromettere la spianatura. 
La lamiera forata riavvolta in nastri non subisce alcun tipo di spianatura, 
quindi al momento dello svolgimento non è garantita la planarità. 
		 
		 
		Richieste ed ordini 
		 
		In caso di richiesta o ordine vanno forniti i seguenti dati:
		 - quantità dei fogli
		 - qualità del materiale
		 - spessore, larghezza e lunghezza delle lamiere
		 - misure del foro (disposizione, parallelismo per fori oblunghi e rettangolari)
		 - passo (se non indicato, sarà adottato quello normale)
		 - bordi e/o zone piene
		 - termine di consegna desiderato
		 Nel dubbio è sempre bene inviare un disegno o schizzo oppure, se disponibile, un campione. | 
			 
			
		Graepel Italiana S.p.A 
			46018 SABBIONETA (MN) - Via Fondi, 13 - ITALY - Tel. +39 0375 220101 
			- Fax +39 0375 220262 
			R.I. MN / C.F. / P.IVA 00500630207 - REA 135337 - Cod. Mecc. 
			MN005636 - Cap. Soc 516.450 i.v. - 
			
			info@graepel.it | 
			 
			 
		 |